Puerta del Sol |
Una
volta atterrati all’aeroporto Barajas, recatevi subito all’ufficio
informazioni, dove potrete attivare la
carta trasporti (Abono transportes
turisticos 7 dias, zona A, euro 25) per una settimana, nella zona A, che è
quella principale e che comprende anche l’aeroporto. Tale forfait vi garantirà
di viaggiare su tutte le 13 linee della metropolitana (la “red”, della quale
dovrete procurarvi la mappa), sul Metro
Ligero (una specie di teleferica) e sui convogli della Renfe.
Inoltre,
consiglio di attivare la Madrid Card, il prepagato (valido, a scelta, per 24,
48, 72 o 120 ore, al costo variabile da 32 a 85 euro) per visitare tutti i
musei convenzionati, molti dei quali attraverso una corsia preferenziale che vi
permetterà di evitare la fila.
Una
volta in possesso dei due preziosi pass, di corsa sulla metro 8 (ci sono almeno
tre fermate all’interno dell’aeroporto: “T4”, “Barajas” e “T1-T2-T3”, dipende
da dove atterrate) fino all’altro capolinea, “Nuevos Ministerios” da dove, come
nella maggior parte delle metropolitane europee, potrete raggiungere qualsiasi
altro punto della città.
Itinerario
1
Prendendo
la metro (fermo restando che anche gli autobus sono validissimi) e scendendo
alla stazione “Opera”, in pochi passi sarete nella splendida Plaza de Oriente, corredata da un
bellissimo giardino, oltre il quale svetta il Palacio Real, assolutamente da visitare, anche per inaugurare la
vostra tessera-musei. Oltre alle scuderie, consiglio anche di esplorare i Jardines di Sabatini e la Cattedrale e la Cripta dell’Almudena,
una cattedrale consacrata da Giovanni Paolo II. Alle spalle di questo plesso,
in direzione ovest, sorge il bel parco del Campo
del Moro.
Dopodiché, sempre a piedi e percorrendo Calle Santiago, dopo aver visitato la chiesa di San Nicola,
approderete a Plaza Maior, una tra le
più belle piazze di Madrid. Continuando, arriverete in Puerta del Sol, una grande piazza ellittica nella quale convergono
le principali vie della città e sulla quale svetta il palazzo del governo
spagnolo. Non è difficile, infatti, trovare gruppi di poliziotti (Cuerpo Nacional de Policia): spesso
questa fermata della metropolitana (“Sol”), per i suddetti motivi, può rimanere
chiusa. Prestate attenzione agli avvisi.
Itinerario
2
Prendendo la metro e scendendo alla stazione
“Principe Pio”, una lunga ma piacevole passeggiata vi porterà, costeggiando il Manzanarre, all’Ermita San Antonio de la Florida, una bellissima chiesetta
all’interno della quale riposa Francisco Goya. Ancora oltre, immergendovi nel
verde, visitate il Parque del Oeste
(vedrete tanti volatili curiosi) e, ancora oltre, il Tempio del Debod, una costruzione che ricorda l’Oriente. Da lì,
pochi passi vi condurranno nella splendida Plaza
de Espana: splendida, di per sé, e sede del palazzo del Senato.
A piedi,
percorrete la Gran Via fino a Plaza del Callao: lì scegliete una della
tante vie, costellate di negozietti buoni per il souvenir, e scendete verso Puerta del Sol, ricordandovi però di
calpestare la mattonella su cui compare la dicitura km 0 - origen de las
carretteras radiales, il punto in cui venivano misurate le distanze
stradali dalla capitale spagnola. Ѐ utile per tornare a Madrid, un po’ come il
point zéro di Notre Dame e la Fontana di Trevi di Roma.
Itinerario
3
Dopo
aver visto chiese, parchi e palazzi, è ora di fare sul serio. Stazione “Atocha”
della metro, seguite le indicazioni per il Museo
Nacional de Arte Reina Sofia. Si staglierà davanti a voi una costruzione
enorme e bellissima, con ascensori esterni panoramici: all’interno, oltre a una
collezione di arte contemporanea e alle maggiori opere spagnole, vi imbatterete
nella splendida Guernica di Picasso, testimonianza
di un bombardamento tedesco sull’omonima città basca. Il pittore spagnolo
rimase così sconvolto da questo evento da volerlo rappresentare su quest’enorme
tela. Si narra che, al momento della presentazione ufficiale, un soldato
tedesco si rivolse a Picasso, chiedendogli “Avete fatto voi quest’orrore, maestro?”. Il cubista
rispose “No, è opera vostra!”.
Tornati in strada, fate una breve tappa al
giardino botanico, che vi servirà per riprendere fiato prima di approdare al Museo del Prado, autentica rassegna
della produzione di Goya, Picasso, Mirò, Velazquez, e tanti altri artisti,
molti dei quali italiani (Tiziano e Raffaello). Alle spalle del Prado sorge un
enorme polmone verde, il Parque del
Retiro, all’interno del quale è possibile ammirare, oltre a bancarelle,
indovini e artisti di strada, il monumento ad Alfonso XII, il Palacio de Cristal e il Palacio Velazquez.
Uscendo in direzione
nord incontrerete la splendida Puerta de
Alcalà, dove potrete prendere un qualsiasi autobus per un comodo giretto
supplementare. Tenete presente anche che, delle 13 linee, una è circolare (la
“6”, Circular, funziona ad anello) e
può essere utile per girare intorno, evitando cambi.
Itinerario
4
Scendendo
dalla metro alla stazione “Anton Martìn” (occhio che su quella linea ci sono muy ladrones, molti ladri!), superata l’Academia de la historia, una splendida
passeggiata per Calle Huertas
(costellata da numerosi localini, pensateci per la cena!) vi condurrà ancora al
giardino botanico e al Prado, ma voi risalirete verso la piazza con la fontana (Fuente del Neptuno), dove sorge il museo
Thyssen Bornemisza, altra collezione
mirabile di opere d’arte. Uscendo, percorrete il Paseo del Prado in direzione nord e arriverete in Plaza Cibeles, un’altra splendida piazza
con fontana che è sede dei festeggiamenti del Real Madrid e della Nazionale
spagnola di calcio.
Lì vicino sorge la fermata metro “Banco de Espana” che
prenderete per raggiungere la fermata “Ventas”, uscendo dalla quale vedrete
stagliarsi dinanzi a voi la splendida Plaza
de Toros, con l’annessa arena. Da lì, riprendete il treno per raggiungere
la fermata “Colòn”: oltre alla splendida piazza con il tributo a Cristoforo
Colombo, è interessante visitare anche il museo delle cere. Un’ulteriore
fermata (“Alonso Martinez”) vi permetterà di vedere anche il museo del Romanticismo.
Itinerario
5
Imprescindibile
è il giro sul pullman scoperto, che vi permetterà di scegliere tra due
percorsi, la Madrid storica e la Madrid moderna: valutate bene, anche se gran
parte delle fermate si sovrappongono. Utilizzando questo autobus, potrete
recarvi al Santiago Bernabeu, uno dei
templi del calcio, stadio-museo del Real Madrid e stadio in cui, nel 1982, la nazionale
italiana sconfisse quella tedesca, vincendo il suo terzo mondiale. Oltre allo
stadio, potrete visitare il museo con tutti i trofei della squadra, fare foto
con le coppe, sedervi sulle panchine e sulla sala stampa e sbirciare los vestuarios, gli spogliatoi, che
spesso però sono chiusi. Vi ricordo
che il Real si allena a Valdebebas, e va al Santiago solo per disputare gli
incontri.
Dall’altra
parte della città, sorge l’arco della
Vittoria e il museo del Traje,
cioè del costume: una visita interessante, però di nicchia.
La
sera, per ritemprarvi, suggerisco una lunga ma piacevole passeggiata da Plaza Maior, seguendo per Plaza de Angel e Plaza Santa Ana, fin poi a Calle
Huertas e al Paseo del Prado: una camminata bellissima, dove potrete
scegliere tra una miriade di locali, cucine di tutte le nazioni, croquetas de
jamon – a proposito, avete visitato i vari musei del jamon (prosciutto)?? – albongidas ternera (polpette), espinaca
zanaho rallada (spinaci), tempura verduras salmorejo, tapas, tortillas e paella
di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Fatto
questo, potrete dire di aver visitato Madrid. La prossima volta, come pretesto
per tornare, ci sarebbero da vedere il Castello
de La Alameda, il museo della Città, il planetario, lo zoo, la basilica
pontificia di San Miguel e Anden 0.