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martedì 22 novembre 2011

Parigi, consigli e itinerari per una visita indimenticabile.

Tour Eiffel
PARIGI - Per Parigi, se possibile, vale lo stesso discorso fatto per Roma: una molteplicità di siti da visitare e l’occhio puntato sempre sull’orologio. Anche in questo caso, cerchiamo di fornire qualche valido consiglio.
Supponendo che arriviate a Parigi con l’aereo, atterrerete in uno dei tre aeroporti della capitale transalpina: Orly (il più vicino), Charles de Gaulle o Beauvais. La prima operazione da compiere in aeroporto, oltre a ritirare il bagaglio, è acquistare una carta-trasporti: esistono principalmente la carta “Paris Visite” e il “Pass Navigo Decouverte” (da non confondere con il “Pass Navigo”, riservato solo ai residenti di Parigi).
Il forfait da corrispondere si calcola in relazione ai giorni di soggiorno e ai siti che dovrete visitare: Parigi è infatti suddivisa in sei zone tariffarie. Il vantaggio della Paris Visite rispetto al Pass Navigo Decouverte è che comprende anche Disneyland, Fontainebleau e le navette da e per gli aeroporti, perché vi da diritto ad usare anche Orlyval, Orlybus, Roissybus. Lo svantaggio è che è possibile farla per un massimo di cinque giorni: in tal modo, chi si trattiene una settimana, dovrebbe acquistare un forfait da cinque giorni e uno ulteriore da due. Il Pass Navigo Decouverte è possibile acquistarlo per una settimana o per un mese, ma non comprende le navette.
Suggerirei, ipotizzando un soggiorno di una settimana, di acquistare il “Pass Navigo Decouverte” per una settimana (zona 1-5, euro 40,00, Lunedì – Domenica).

Charles de Gaulle - fermata metro “Opéra” (tramite navetta Roissybus, la navetta si paga a parte, euro 10 a testa);

Orly - fermata metro “Denfert Rocherau” (tramite navetta Orlybus o euro 6,90 a testa);
Orly - tramite navetta Orlyval, euro 10,75 per “Paris”;

Beauvais - fermata metro Porte Maillot (la navetta si paga a parte, euro 15 a testa).

Raggiunta una di queste fermate, con l’ausilio della mappa, potrete arrivare praticamente ovunque: la metropolitana parigina è di un’efficienza disarmante! Basta soltanto azzeccare la direzione e il gioco è fatto: anche se doveste sbagliare, basterà scendere alla prima fermata e, senza abbandonare l’area metropolitana (a Parigi si paga solo l’accesso all’area metropolitana, poi teoricamente si può salire e scendere da un treno all’altro per tutto il giorno, a maggior ragione se possedete il forfait) saltare sul primo treno proveniente in direzione opposta e tornare indietro.

La “Paris Visite” e il “Pass Navigo Decouverte” vi danno diritto a viaggiare gratis:
-          sulle linee di metropolitana;
-          sulle linee del RER (RATP e SNCF);
-        sulle linee di autobus dell'Île-de-France (RATP e OPTILE) eccetto quelle delle reti Jetbus, Allobus Roissy CDG, dei circuiti turistici e di Air France;
-       sulla linea Orlyval (che collega l'aeroporto di Orly al RER B, non compreso nel Pass Navigo);
-          sulla funicolare di Montmartre;
-         numerosi sconti a molteplici monumenti (da controllare con attenzione prima di partire).
L’RER circola 7 giorni su 7 dalle 4.45 all'1.30; la metropolitana funziona 7 giorni su 7 dalle 5:20 all' 1:20 e il sabato sera i treni circolano 1 ora più tardi; gli autobus circolano dalle 5:30 alle 20:30. Molte linee continuano fino alle 0:30 e di notte vengono sostituite dalle linee speciali della rete Noctilien (fino alle 5:00).
Se volete usufruire di altri mezzi di trasporto da pagare a parte, ci sono i tram, i “Batobus”, pullman scoperti come “Open Tour” o “Les Cars Rouges” i quali, con tariffe da uno o due giorni, vi consentono di salire e scendere a vostro piacimento a una delle 9-10 fermate prestabilite, in corrispondenza dei punti di maggior interesse (Tour Eiffel, Arco di Trionfo, Notre Dame, ecc.).
Assicuratevi anche il “Paris Museum Pass”, un forfait per i musei dal costo variabile (2 giorni 32 euro, 4 giorni 48 euro, sei giorni 64 euro), che consente l’accesso gratuito a tantissimi musei convenzionati, a molti dei quali senza neanche far la fila.
È tempo di iniziare la visita! Avete il forfait per musei e trasporti, la mappa della metro: vi basta una macchina fotografica e una bottiglietta d’acqua (ricordatevi che a Parigi le fontane scarseggiano e l’acqua è carissima!) e potete procedere.

Se arrivate nella capitale verso l’ora di pranzo, non conviene che attiviate il Pmp: dirigetevi con la linea 6 alla fermata “Trocadéro”. Quando uscirete, vi troverete su una splendida terrazza dove artisti di strada, canti e musica allieteranno la vista dei 303 metri di puro ferro, la Torre Eiffel: quindi, raggiungete uno dei quattro piloni, acquistate il biglietto completo (euro 13,10) e sistematevi pazientemente in fila. In poco meno di due ore, inizierà la vostra salita di ascensore in ascensore fino al terrazzo: sconsiglio di utilizzare le scale in quanto, oltre a essere una faticaccia, si correrebbe il rischio di sudare e, una volta arrivati in vetta, di raffreddarsi, considerato il vento. Ricordatevi che, in caso di maltempo, il personale si riserva di inibire l’accesso ai piani superiori. Da quassù avrete una splendida panoramica a 360° di Parigi ai vostri piedi: una volta discesi, avete un paio di possibilità. O aspettare sulla terrazza del Trocadéro che faccia buio e vedere poi la Torre “clignottare” (“scintillare”, in italiano, ma non rende l’idea). Nel 2000, per festeggiare il nuovo millennio, furono installate 20000 lampadine e 800 luci di festa che, ogni ora, scintillavano: ai parigini piacque così tanto questa idea che da allora non rinunciano più, a testimonianza di quanto sia vero l’epiteto associato a Parigi di “Ville Lumière”. Oppure potete, sempre dal Trocadéro, riprendere la metro, scendere alla fermata “Tuileries” riversandovi negli omonimi giardini (nei quali, durante la Rivoluzione, il sovrano Luigi XVI fu pubblicamente umiliato attraverso l’imposizione del “berretto frigio”, simbolo della libertà e della rivoluzione) fino ad arrivare all’Arc du Carrousel e quindi a vedere la splendida piramide illuminata del Louvre.
Per cena avete grande scelta, tra bistrot, ristoranti, localini tipici (specie nel Quartiere Latino), cene romantiche sui Bateaux Mouches e, se siete nostalgici, anche tante pizzerie: ricordatevi che in Francia, oltre ai vini e ai formaggi, anche la carne è di eccellente qualità.
Dall’ultimo piano della Torre vi avrà sicuramente colpito quel giardino sotto di voi (il Campo di Marte), quell’edificio di fronte a voi (l’Ècole Militaire) e quella cupola dorata (Les Invalides), all’interno della quale sorge il Musée de l’Armeè e dove è conservata la tomba di Napoleone Bonaparte. Per vedere tutto ciò, raggiungete la fermata “Varenne”.
Nel pomeriggio, dopo essere scesi alla fermata “Saint Michel”, dedicatevi alla visita di Notre Dame, delle Torri (anche qui vi aspetta una lunga fila, il Pmp non fa miracoli) e della Cripta: quindi, una volta terminato, vi sarete abbondantemente meritati un po’ di shopping nei negozietti lì vicino e una buona crèpe alla nutella. Non dimenticate che sul sagrato di Notre Dame è presente il “point zèro”, una specie di mattone dal quale venivano calcolate le distanze chilometriche da Parigi: tradizione vuole che i turisti che passano su tale punto, un giorno ritorneranno nella capitale francese (un po’ come il lancio della moneta nella Fontana di Trevi a Roma).
Abbiamo accennato poco fa al Quartiere Latino: e allora perché non soffermarsi un po’, di giorno ovviamente? Pantheon (con all’interno il pendolo di Foucault), Saint Sulpice (reminiscenza de ”Il Codice da Vinci”), Sainte Geneviève (la patrona di Parigi), i Giardini del Lussemburgo, il Senato, la Sorbona. Vi basterà scendere alla fermata “Saint Sulpice”, poi una lunga ma appagante passeggiata vi condurrà in questi siti: più tardi, raggiungendo il capolinea della linea 1 (“Chateau de Vincennes”) visitate l’omonimo castello.
L’indomani (avete fatto il giretto notturno sui pullman scoperti??) andiamo fuori porta: RER C direzione Versailles – Rive Gauche (attenti a non sbagliare direzione, perché la linea si biforca) e sbarchiamo al Chateau de Versailles. Occorre un’intera giornata e forse più per apprezzare la dimora di Maria Antonietta, i giardini, il grande e piccolo Trianon, ma soprattutto per visitare la reggia nella quale “le Roi Soleil” – Luigi XIV – faceva alloggiare e sollazzare ministri e consiglieri al fine di distrarli dalle faccende politiche (politica definita “splendido isolamento”).
Il quinto giorno, presumibilmente un venerdì, è il momento del Louvre: inutile spendere parole di elogio e di ammirazione e spero perdonerete la mia retorica del silenzio. Vige il “visibil mostrare” espresso da Dante nella Divina Commedia. Se nel tardo pomeriggio avete ancora benzina, è doverosa prima una tappa all’Arco di Trionfo (fermata “Charles de Gaulle – Etoile” ma consiglio “Franklin Roosevelt” così da poter passeggiare sui Campi Elisi, ne vale la pena!)  e in serata, visitare il Centre Pompidou (“Rambuteau”). Il Centro è nato dalla volontà del presidente francese Pompidou di creare nel cuore di Parigi un'istituzione culturale interamente dedicata all'arte moderna e contemporanea che comprendesse anche libri, design, musica, cinema. Per questo il Centro comprende la “Bibliothèque publique d'information”, il “Musée National d'Art Moderne” (dove potrete ammirare opere di Braque, Chagall, Matisse, Picasso, Utrillo, Kandinsky, Miró e altri) e l’”IRCAM”, un centro per la musica e le ricerche acustiche.
 Sabato è opportuno fare una tappa al quartiere degli artisti, vale a dire Montmartre: con la metro fino a “Pigalle” e poi ci si può riversare nelle stradine caratteristiche. Oltre a visitare il Sacro Cuore e la Place du Tertre , val la pena fare un giretto turistico sul trenino: da ricordare che il sabato a Montmartre è possibile inciampare in uno dei caratteristici mercati delle pulci. A questo proposito è bene ricordare il mercatino delle pulci di Saint-Ouen, dove si può acquistare il “deballage”: si tratta dell’acquisto di un pacco del quale non si conosce il contenuto. Si potrà trovare qualcosa che costa molto meno della somma versata, un qualcosa che costa quanto la somma versata oppure qualcosa che costi molto di più della somma versata. Dopo aver respirato, nei sentieri di questo quartiere, l’aria che ispirava le creazioni degli Impressionisti, è giunta l’ora di visitare la loro roccaforte, vale a dire il Musée d’Orsay (metro “Assemblée Nationale”), il cui commento è analogo a quello fatto per il Louvre.
Ultimo assalto alla diligenza, per chi è riuscito a ritagliarsi un paio d’ore di tempo: il Musée de l’Orangerie (fermata “Concorde”) dove potrete ammirare le “Ninfee” di Monet.
Se sarete riusciti a vedere tutte queste cose, potrete dire di aver visto una buona fetta di Parigi: certo, avrete il pretesto per ritornarci, visto che non abbiamo menzionato il cimitero del Père-Lachaise, il Musée Carnavalet, il Musée Delacroix, il Musée Rodin, la Sainte Chappelle, la Tour Montparnasse, la Chappelle Expiatoire, il Musée Picasso.

L’importante è che abbiate calpestato il “point zero”...