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lunedì 10 febbraio 2014

Lufthansa lancia un appello alla comunità europea sull'accordo Alitalia-Etihad: "Fermate le trattative"

Un Airbus Alitalia
ROMA - Come se la passeranno mai le grosse compagnie senza apparenti problemi di gestione, ad osservare altre "colleghe" che cercano accordi e sussidi per ristabilire l'equilibrio e scappare dalla morsa della crisi? Parliamo oggi del caso Lufthansa, che si è appellata alla UE chiedendo l'immediato stop alle negoziazioni tra Alitalia ed Etihad, il cui accordo danneggerebbe il mercato europeo delle linee aeree. "Chiediamo ai politici di lottare a livello globale per situazioni di lavoro eque" - spiega la Compagnia - "noi rifiutiamo i sussidi politici e la parziale nazionalizzazione
delle compagnie aeree, indipendentemente che esse siano provenienti da Paesi europei o non-europei".
Anche se si tratterebbe di un'azione temporanea, priva d'intenzione di assumere il controllo di Alitalia, bisogna ricordare che la Etihad fa capo a Mohammed bin Zayed, grande ufficiale al merito della Repubblica Italiana, uno dei migliori elicotteristi uscenti dalla nostrana accademia di Pozzuoli. Si potrebbe intendere il tutto, quindi, come un ulteriore tentativo di far diventare Alitalia ancora una volta "impresa di Stato". Non dovrebbe però l'EU bloccare questa astuta mossa? E' proprio per questo che il gruppo Deutsche Lufthansa ha voluto lanciare l'appello. Il primo "segnale" per la compagnia tedesca è stata la visita del premier Letta ad Abu Dhabi, per "motivi d'affari", paragonabile all'intesa tra Berlino e Parigi quando si trattava e si ipotizzava di spostare la produzione Airbus in Arabia Saudita. Altra criticità sta nei prestiti bancari grazie ai quali Alitalia sta riuscendo a volare questi mesi: infatti 165 milioni sono stati stanziati da banche, come Intesa, che seppur private, sappiamo bene essere fortemente relazionate con lo Stato. Cosa c'è quindi alla base di questo appello? "Aggiramento mascherato delle regole della concorrenza? - controbatte Maurizio Lupi, Ministro dei Trasporti, - "sembra che qui sia Lufthansa quella che teme la concorrenza". Sembra infatti che la compagnia tedesca tema le sorti delle proprie rotte intercontinentali verso l'est, più che della reale vicenda ai fini economici; Deutsch Lufthansa trasporta ogni anno un numero enorme di passeggeri verso oriente, ma con una possibile caduta di Alitalia, e quindi della sua concorrenza, i guadagni aumenterebbero a ritmi esponenziali. Che ne sarà quindi dell'accordo probabilmente definitvo di AZA? Riuscirà ancora l'ex compagnia di bandiera italiana ad uscire dal tunnel dei debiti finanziari e della crisi e "volare in cieli più sereni" ?

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