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martedì 3 settembre 2013

MyAir e AlpiEagles, due compagnie fallite: dove vanno a finire gli aerei?

EI-DUX nell'apron di Sestri
BARI - Se c'è una cosa che chi ha volato con MyAir ricorda bene è certamente la splendida livrea tricolore, bianco-rosso-verde e le destinazioni; il resto, altro non sono che dolenti note. MyAir fu fondata nel 2004 dalla famiglia Soddu con sede a Torri di Quartesolo (Vicenza): compagnia low cost, ebbe come basi Bari e Venezia, mentre l'hub fu Bergamo. Il network si presentò da subito molto accattivante: MyAir, infatti, con una flotta di soli 7 aeromobili (3 Airbus A320-200 da 180 posti e 4 Bombardier CRJ900 da 90), collegava
destinazioni importanti quali Bari, Bergamo, Malpensa, Palermo, Fiumicino con destinazioni straniere accattivanti come Amsterdam, Istambul, Madrid, Parigi, Sofia e Atene.

A un occhio attento non sfugge che, sebbene si presentasse come una low cost, operasse su scali principali (Malpensa ed entrambi gli aeroporti parigini, tanto per fare un esempio), piuttosto che preferire scali secondari, come fa tuttora Ryanair. Il problema era che la flotta non riusciva a coprire tutto l'operativo e i ritardi (se non le cancellazioni) erano all'ordine del giorno: leggendario fu il ritardo di oltre 12 ore a Venezia del volo per Casablanca, che determinò l'attesa forzata nello scalo ligure per 172 persone, di cui 40 bambini e 5 donne in gravidanza. Facile immaginare la customer satisfaction, che sarebbe scesa al di sotto dello zero nell'estate del 2009, quando MyAir - praticamente alla canna del gas - mise in vendita 160 mila biglietti agli ignari passeggeri, incamerando ben 14 milioni di euro per un servizio che non fu mai offerto.

In seguito a questi inconvenienti e a un monte debiti stimato in 100 milioni di euro (!), il 22 luglio 2009
l'ENAC sospese la licenza per il trasporto passeggeri e cargo alla compagnia; il 3 febbraio 2010, il tribunale di Vicenza dichiarò fallita la società MyAir SPA. L'inchiesta accusò ben 32 persone di essere responsabili del crack della compagnia aerea MyAir, che percepì indebitamente 18,5 mln di euro di contributi pubblici, causò un danno erariale di 32 mln, distrazioni patrimoniali di 8 mln e falsi in bilancio per 900 mln, mancati pagamenti allo Stato per 18 mln e lasciò senza lavoro 600 persone tra Italia e Spagna. In Puglia, My Air era pronta a ricevere 48 milioni di euro dalla Regione Puglia promettendo voli su Bari, Brindisi, Taranto e Foggia. 

Risultato: l'ordine per i 15 Bombardier CRJ1000 saltò, mentre i restanti 7 aerei in flotta furono così ridistribuiti: l'Airbus A320-200 EI-DOD è inserito nella flotta Adria Airways; l'Airbus A320-200 EI-DJH è inserito nella flotta Royal Falcon; l'Airbus A320-200 EC-GRG è inserito nella flotta Vueling.

I 4 Bombardier CRJ 900 da 90 passeggeri (EI-DUM, EI-DUU, EI-DUX, EI-DUY) sono invece entrati a far parte della corte di Air Mekong che ha iniziato le operazioni nel mercato vietnamita: la "migrazione" è stata completata nel giugno 2010 allorchè la Eirtech Aviation di Shannon li ha riverniciati nella nuova livrea, salvando solo il numero di registrazione. In questo bell'articolo su Flight Global, si possono vedere i 4 velivoli con la nuova livery.

AlpiEagles

TS-IEA fuori pista (courtesy of Todd Reining)
AlpiEagles fu fondata nel 1996 dai componenti la squadra acrobatica civile omonima; la sua base d'armamento fu l'aeroporto Marco Polo di Venezia Tessera. Il 20 ottobre 2007 ENAC sospese la licenza, il 19 maggio 2011 il Tribunale civile di Venezia ne decretò il fallimento, in virtù degli oltre 750mila euro che AlpiEagles doveva agli scali di Venezia, Catania, Bari, Cagliari e Napoli. Le destinazioni? Essenzialmente  nazionali, ma con rotte estere verso Nord Europa, Spagna e Est europeo.

E della flotta di AlpiEagles, che ne è stato?

I due Boeing 737-700 hanno percorso strade simili: OY-MRK fu ceduto prima a Maersk Air, poi a Sterling Airlines, infine a GOL, dove risulta tuttora operativo. OY-MRI, invece, fu ceduto prima a Maersk Air, poi a Sterling Airlines, infine - dopo aver cambiato marche in TS-IEA - operò per Tunisair e Mauritania Airways, prima di cessare definitivamente le operazioni in seguito a una runway excursion avvenuta il 28 luglio 2010 sulla pista 06 del Conerky International Airport in Guinea, sotto una pioggia battente e dopo un forte tailwind. Le 97 persone a bordo non denunciarono ferite gravi, ma l'aereo risultò irrecuperabile.

Per quanto riguarda gli 8 Fokker 100, di I-ALPS abbiamo già parlato, visto che ha seguito la stessa strada di I-ALPW. Invece I-ALPK, I-ALPL, I-ALPX, I-ALPZ, I-ELGF e I-ALPQ sono ancora in attesa "di giudizio".

Nell'altro articolo, abbiamo analizzato il destino di Volareweb e ItaliAirlines.