KUALA LUMPUR - Il relitto non è ancora stato ritrovato, ma ormai è certo che il volo MH-370 della Malaysia Airlines operato da un Boeing 777-200 marche 9M-MRO in volo da Kuala Lumpur a Pechino sia caduto senza lasciare scampo ai 239 occupanti. Al di là del ritrovamento dei resti del Boeing e degli occupanti il velivolo, resta da capire come si sia potuta verificare una tragedia del genere. Il comandante del volo, Zahare Ahmad Shah, 53 anni
e 18.365 ore di volo, era esperto e volava con la Malaysia da oltre 30 anni; il Primo Ufficiale aveva 27 anni e 2.763 ore di volo alle spalle. Nessun appunto anche sull'affidabilità dell'aereo, un Boeing 777-200 equipaggiato con motori Rolls-Royce Trent, praticamente perfetto in quasi vent'anni di attività se si esclude il crash landing di San Francisco dello scorso luglio causato però da un errore del pilota. L'ultimo contatto con il velivolo è avvenuto a circa 120 miglia (90nm) a nord-est di Kota Bharu (Malesia), all'altezza del Golfo di Thailandia, quando il velivolo era ancora in salita. Le ricerche sono attualmente in corso, finora sono state rinvenute chiazze di carburante sul mare e alcuni frammenti di coda e portellone (oltre che i serbatoi) localizzati a circa 80 chilometri a sud dell'isola di Thgo Chu. Dal momento che il volo era quasi in crociera (il Boeing volava a FL350, cioè 35.000 ft equivalenti a 10.670 m) e che i piloti non avevano chiamato alcun mayday nè denunciato avarie, che il tempo era ottimo, che non c'erano altri aerei nelle vicinanze, che nessuna informazione era giunta dal trasmettitore di localizzazione d'emergenza (ELT), restano - al momento, senza indagini ufficiali, senza analisi di FDR e VCR - tre ipotesi. Decompressione esplosiva, attentato o suicidio. Dalle liste di volo risulta che a bordo ci sarebbero state quattro persone che invece quel volo non lo hanno mai preso (il che avvalora la tesi di terrorismo): due sono state identificate, Luigi Maraldi (italiano, 37 anni, Cesena), e l'austriaco Christian Kozel. Ad entrambi è stato rubato il passaporto in Thailandia e in tutti i quattro casi i biglietti sono stati acquistati tramite la China Southern Airlines. Il capo dell’aeronautica militare della Malesia, Rodzali Daud, ha dichiarato in conferenza stampa che “esiste una possibile indicazione che l’aereo abbia invertito la rotta” e che tale possibilità è “sostenuta dai radar civili” (alcuni hanno anche parlato di "brusca picchiata"). Tuttavia l'inversione non sarebbe stata annunciata dai piloti, come da prassi. Non è da escludere anche una decompressione esplosiva, che però non legittimerebbe un'improvvisa virata come ha dichiarato Daud. Infine, non è da escludere l'ipotesi di un suicidio, come già avvenuto in passato sui voli SilkAir-LAM (qui l'articolo completo), in quanto vi è la possibilità che uno dei piloti decida di chiudersi in cabina (vedi, per esempio, volo Ethiopian dirottato a Ginevra) e decidere di farla finita. E' certamente la più remota, ma come abbiamo visto, in passato la casistica non è esente da precedenti. Ma tutte queste, al momento, risultano solo ed esclusivamente ipotesi.
Dati di volo (courtesy of Daily Mail) |
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